Duca di Dolle, oltre il bio

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Per Duca di Dolle il Prosecco non è una moda, ma stile di vita

Un’azienda relativamente giovane che grazie al suo impegno nella produzione biologica è oggi tra le più accorte cantine di Prosecco Superiore DOCG. In questa interessante intervista abbiamo approfondito la conoscenza di Duca di Dolle.

Come nasce la cantina?
L’azienda Duca di Dolle, nella sua struttura attuale, nasce nel 2011. La produzione vinicola nella Tenuta affonda le sue radici nel XVI secolo, quando il Relais era un eremo camaldolese; furono proprio i monaci ad avviare la produzione di vino. Nel corso degli anni si sono succeduti vari proprietari, tra cui, a metà Novecento, il “poeta contadino” Nino Mura, un eccentrico artista che amava organizzare grandi simposi con il suo entourage di amici. Proprio per queste sue grandi feste, gli abitanti del borgo di Rolle iniziarono a chiamarlo “il Duca”, nome che da allora identifica la Tenuta. L’attuale proprietà ha esteso la superficie aziendale da 20 a 80 ettari, dei quali circa 20 ettari vitati e i rimanenti coperti da boschi, prati e vegetazione spontanea.
Come sta cambiando il volto del Prosecco Superiore Docg e come Duca di Dolle contribuisce a questo cambiamento?
Nel mondo del Prosecco Superiore Docg si assiste a un sempre maggiore sforzo verso la sostenibilità ambientale e a un innalzamento della qualità del prodotto. Duca di Dolle in questo senso è stata tra le aziende pioniere, in quanto sin dal 2011 ha ottenuto la certificazione biologica per tutte le sue etichette. Dal 2014, poi, ha avviato una collaborazione con l’Università di Padova e la Scuola Enologica di Conegliano, mettendo a punto e sperimentando in vigneto un protocollo di produzione che limitasse ulteriormente l’impatto ambientale attraverso l’utilizzo di sostanze per la difesa fitopatologica il più naturali possibile. Uscendo dalla certificazione biologica, l’azienda è quindi andata “oltre il bio”, con un enorme investimento in ricerca e sperimentazione. Per tutelare il territorio in cui è immersa la Tenuta, la proprietà ha man mano acquisito terreni, in modo da preservare il paesaggio naturale dalle speculazioni conseguenti al “boom” del Prosecco ed evitare lo sbancamento selvaggio delle colline circostanti.
Come è la posizione sul mercato internazionale
Il nostro mercato di riferimento è prevalentemente nazionale, con una percentuale di bottiglie esportate pari a circa il 25% della produzione. I principali mercati esteri di riferimento sono l’Est Europa (Polonia, Repubblica Ceca), poi Germania e Austria, con qualche acquisto “spot” da Regno Unito e Stati Uniti.
Quali sono le caratteristiche che rendono unico il nostro vino e quali sono gli accorgimenti in produzione?
Sicuramente la composizione del terroir, roccioso in profondità e friabile in superficie, ricco di marne e argille provenienti dal rialzamento di antichi fondali marini. In secondo luogo, l’altitudine (in media 300 metri sul livello del mare) e l’esposizione particolarmente favorevole dei vigneti, prevalentemente a Sud/Sud Est. Ma la vera differenza che caratterizza tutta la produzione Duca di Dolle è il costante impegno per ottenere la massima qualità: ciò si traduce in un’attenta e sapiente conduzione dei vigneti con interventi quasi totalmente manuali, con la vendemmia, anch’essa manuale, durante la quale le uve vengono sistemate in piccole cassette poste all’interno di camion refrigerati fino all’arrivo in cantina, per evitare fermentazioni indesiderate. I minimi interventi durante ia vinificazione, la lunga sosta sui lieviti nobili dopo la seconda fermentazione, il rispetto dei tempi necessari per il corretto affinamento in bottiglia rendono i vini Duca di Dolle eleganti e ben riconoscibili. La volontà di esprimere nei propri vini la vera essenza del Prosecco ha portato Duca di Dolle a prediligere vini con basso o bassissimo residuo zuccherino: le uniche due etichette “extra Dry”, l’EXD e il Cartizze DDD, mantengono un residuo zuccherino comunque basso, che si attesta sui 16 g/l. La produzione è limitata, e si aggira sulle 80/100.000 bottiglie, in base all’annata.
I vini che meglio rappresentano l’azienda?
Sicuramente il Cartizze Zero, prodotto con le uve coltivate e raccolte in un vigneto di proprietà situato sulla collina del Cartizze. Duca di Dolle è stata tra le prime aziende (se non addirittura la prima), a produrre già nel 2013 un Superiore di Cartizze in versione Extra Brut, con un residuo zuccherino bassissimo, inferiore ai 5 g/l.Un Cartizze Brut dal carattere inconfondibile che esprime al massimo le caratteristiche del vitigno Glera. Altro vino unico nel suo genere è il CUV, un Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut “Rive di Rolle”, prodotto con uve provenienti da un singolo vigneto di uva Glera varietà lunga, vecchio di oltre 50 anni. Grazie alla composizione del terreno e all’esposizione particolarmente favorevole questa “riva” continua a dare pochi ma pregiati frutti. Un vero e proprio Cru aziendale, prodotto in tiratura limitata e numerata. 
Cosa è il vino per Duca di Dolle?
Il vino è convivialità, immediatezza, condivisione. Il Prosecco, in particolare, è da sempre identificato con la leggerezza e la facilità di approccio rispetto, ad esempio, ad un Metodo Classico. Una volta stappata una bottiglia di Prosecco Superiore, difficilmente rimane mezza piena. Proprio la leggerezza, la piacevolezza e la facilità di beva è quello che ricerchiamo nei nostri prodotti. Produrre vino è poi per Duca di Dolle una questione di rispetto per la natura e per il consumatore: cerchiamo quindi di preservare il meraviglioso territorio che ci regala frutti tanto preziosi, e di mantenere alta la fiducia di chi sceglie i nostri vini garantendo prodotti il più possibile naturali, senza residui chimici.

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