Il vino tra arte e architettura

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Design in cantina: cinque tra le più belle cantine d’Italia!

Non chiamatele semplicemente cantine,  piuttosto segno iconico nel  paesaggio. Architettura pensata per esaltare il vino. Le cantine di design, progettate spesso da architetti di fama mondiale, accrescono il blasone di un ‘azienda scatenando nel visitatore la voglia di conoscere la filiera produttiva prima dell’assaggio del vino; non semplice bevanda ma uno degli elementi su cui si fonda la cultura occidentale. In Italia sono molte le cantine di design, perfette combinazioni tra arte, architettura, funzionalità, utilizzo degli spazi  in una fusione perfetta con il territorio che le circonda.

Perfetta come la Tenuta Carapace: trenta ettari coltivati a vite nei comuni di Bevagna e Montefalco  di proprietà della famiglia Lunelli che affida la costruzione della cantina al maestro scultore Arnoldo Pomodoro che insieme con lo studio architetti Giorgio e Luca Pedrotti realizzano, dopo sei anni di lavoro, Carapace, scultura unica nel suo genere in cui è possibile vivere e lavorare. La struttura si inspira proprio ad una tartaruga, nella forma e nel nome, simbolo di longevità ,protezione, stabilità e fertilità. Le crepe nella struttura ricordano la terra, elemento nel quale si immerge la struttura, integrato perfettamente con l’ambiente collinare umbro. Il manto di copertura della cupola a pianta ellittica è costituito da lastre in rame. All’interno un grande costolone divide la struttura nel suo asse maggiore e un sistema di dodici semi archi la poggia a terra. Le travi reticolari sono tutte in legno lamellare. Una scala a spirale in calcestruzzo collega lo spazio visitabile alla barricaia interrata. All’esterno svetta una scultura di colore rosso a forma di dardo che si conficca nel terreno. Lampante Montefalco Rosso riserva D.O.C., il Carapace  Montefalco Sagrantino D.O.C.G., lo Ziggurat  Montefalco Rosso D.O.C. e il Passito  Montefalco Sagrantino D.O.C.G. sono gli ospiti della cantina.

Il viaggio continua in terra di Maremma nella Tenuta Ammiraglia di proprietà della famiglia Frescobaldi, famiglia storica legata alla Firenze medievale in ambito politico economico e sociale. Famiglia di banchieri prima e nel Rinascimento divennero mecenati di importanti opere per la città fiorentina. Oggi il produttore di riferimento in Toscana per i suoi vini prestigiosi  che puntano ad esaltare la diversità dei suoi territori. La cantina della tenuta nasce dal progetto dell’architetto romano Piero Sartogo; design moderno e fascino della natura incontaminata nel pieno rispetto dell’ambiente circostante. La cantina rappresenta un esempio di innovazione e tecnologia: la copertura a sbalzo, con angoli acuminati, ricorda il profilo di una foglia di vite, arricchita da numerose venature. La cantina  è situata all’esterno e la temperatura viene mantenuta grazie ad un moderno sistema di monitoraggio dei serbatoi. Inoltre, il colpo d’occhio della vegetazione che ricopre interamente la Tenuta fin sopra il tetto, serve da isolante e crea un microclima ideale per la sottostante barricaia. Un’altra eccezionale peculiarità della struttura è il modo in cui le colonne, che sorreggono la copertura, ripartiscono lo spazio interno. L’idea che l’architetto ha voluto dare è appunto quella di essere giunti in un tempio del vino. Il progetto vuole raccontare un viaggio di sperimentazione e ottimizzazione che culmina nell’altissima qualità dell’ Alìe,vino dal carattere mediterraneo, intenso e fruttato.

Rimaniamo ancora un po’ in Toscana per conoscere la Cantina Antinori nel contesto vinicolo del Chianti.La famiglia che ha reso famoso il vino italiano nel mondo, vanta una tradizione di oltre seicento anni di attività ed è oggi diretta da Albiera Antinori con il supporto delle sorelle Allegra e Alessia e del Marchese Piero Antinori, Presidente Onorario della società.Incaricato alla costruzione dell’innovativa cantina l’architetto Marco Casamonti che ha realizzato  un’ opera che si estende per 37 mila metri quadrati,di cui 23 mila coperti sotto la superficie collinare. La struttura ecosostenibile, costruita con materiali locali e naturali quali legno, terracotta, acciaio corten e vetro è concepita per avere un basso impatto ambientale e un alto risparmio energetico. La facciata marrone-rosso, si distende seguendo le curve del pendio naturale e gli spazi produttivi e amministrativi convivono fra loro nella struttura.All’interno, infatti, si trovano la cantina, l’orciaia, i barriques, gli uffici, l’auditorium, il museo e la bottega dei sapori. Inoltre, il tetto della cantina, circondato da ampie vetrate, ospita il ristorante Rinuccio 1180. Lo sviluppo della cantina su più piani è stato realizzato per consentire la vinificazione “per gravità”, senza l’utilizzo di pompe meccaniche, inoltre, viene garantita una temperatura adeguata per la produzione e la conservazione del vino, grazie a un metodo assolutamente naturale, frutto della terra e non di refrigeratori. Chianti Classico, Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera, Mammolo, Cabernet Sauvignon e Franc sono i vini prodotti in questo tempio.

Ancora in quel di Toscana e precisamente nel cuore della collina ferrosa della Val di Cornia, tra il fascino di Greci ed Etruschi e l’ingegno dell’architetto Mario Botta nasce la cantina Petra di proprietà della famiglia Moretti, cantina dalle pietre antiche con un design moderno e funzionale. Le forme geometriche della struttura contrastano ma al contempo si incastonano tra le linee sinuose del suolo. In un viaggio tra architettura e poesia, l’edificio si connota come un grande fiore rivestito in pietra rossa di Prun. Il corpo centrale è costituito da un cilindro che si estende in altezza e in profondità verso le viscere della collina. Una grande scalinata esterna, contornata da un giardino pensile, conduce simbolicamente al cielo. La luce naturale penetra in tutti gli ambienti di questo corpo centrale ove si trovano al piano terra due scenografiche barricaie, luoghi di riposo del vino, le zone per l’invecchiamento, la sala acciai per la vinificazione, l’imbottigliamento e l’imballaggio; mentre, al primo piano, son disposte la moderna zona di pigiatura e la centrale tecnologica. L’impatto meccanico sulle uve e sul mosto è volutamente minimo . I vitigni selezionati con cura perché più adatti al microclima del luogo, producono un vino espressione di storia e passione.

Con un volo pindarico verso il sud dello stivale ci spostiamo in Sicilia, nella proprietà della Famiglia Cusumano tra le vigne e le mura della Cantina di Partinico ricavata da un’antica corte e ristrutturata seguendo uno stile che mette insieme tradizione e design contemporaneo, il progetto della cantina è stato realizzato dall’architetto Fabrizio Ruffino. L’innovativa struttura architettonica esalta i forti contrasti e le caratteristiche della terra siciliana. La cantina sorge sull’area di questo antico baglio risalente alla fine dell’800, ora destinata alle degustazioni e ai banchi di assaggio, e si estende sia in superficie che sottoterra. L’intera area comprende, oltre al centro di produzione, la barricaia interrata per l’affinamento, gli uffici e anche uno spazio di incontri ed eventi. La cantina rappresenta pienamente un connubio indissolubile tra passato e futuro, tradizione e innovazione, uomo e natura, simbolo del dinamismo e dell’innovazione enologica della Sicilia. Il tutto espresso da una particolare cura nella scelta e nella valorizzazione dei materiali locali e con un’attenzione a quelli che presentano caratteristiche di bio-compatibilità, in una visione di sostenibilità ambientale come la scelta dei pannelli solari fotovoltaici.

Sono moltissime in Italia le cantine d’autore in ogni regione dello stivale, tante (e molte di più) quante le varietà di vitigni che la nostra splendida penisola ospita. Non mancherò di cercarne altre e condividere la bellezza di queste opere d’arte che danno vita alla bevanda più antica del mondo. Prosit!

 


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