Erbaluce di Caluso

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Tra tradizione e novità

L’Erbaluce di Caluso è un vino tradizionale piemontese e deriva dall’omonimo vitigno a bacca bianca, coltivato nel Canavase, in provincia di Torino, precisamente attorno alle colline del paese di Caluso. Il suo nome, dal latino Alba Lux, pare provenga dal colore che assume l’acino d’uva nei primi mesi d’autunno: assume una tonalità spiccatamente ambrata, simile all’aurora; ma, sebbene il nome possa far pensare alla luce dell’alba, in realtà è l’appellativo di una figura leggendaria.

Questa figura è Alba Lux, o Alba Luce, figlia del dio Sole e della dèa Alba, che arrivò nell’antico villaggio e che, con la sua beltà, fece innamorare i Salassi, il popolo celtico che allora resideva nell’area di Caluso. All’epoca esisteva un lago sulle colline, che fu prosciugato artificialmente a seguito di una carestia: quest’azione provocò uno straripamento dei canali di irrigazione, che uccise la maggior parte della popolazione del luogo. La leggenda narra che quindi Alba Luce pianse per giorni e giorni la morte del suo amato popolo. Fu così che nacque l’Erbaluce, dalle lacrime della dèa, che si tramutarono in vigne.

Il vino che deriva dalla coltivazione di questo vitigno è un vino bianco sapido e fresco, caratterizzato anche da una buona morbidezza, moderatamente alcolico e dai sentori di ananas e agrumi. Si possono produrre anche spumanti e passiti con l’Erbaluce: questi ultimi sono molto particolari e offrono al palato sentori morbidi e dolci. La Cantina Produttori Erbaluce di Caluso, composta da 160 soci e con quasi 40 ettari di vigneto, è la più grande azienda della zona a produrre questo vino tipico. La Cantina sta per lanciare in questi giorni due nuovi vini Erbaluce: il primo è uno spumante e si chiamerà Goccia d’Oro 36, un vino che vanta 36 mesi di rifermentazione, il doppio del Goccia d’Oro classico; l’altro prende il nome di Puntozero, cioè un vino fermo che viene prodotto fermentando l’uva con lieviti autoctoni e lasciando riposare per 12 mesi sulle fecce fini.

La coltivazione dell’Erbaluce è importante nella zona canavesana, in quanto permette un sostentamento economico importante ai piccoli produttori vitivinicoli dell’area, tutela il territorio e le colline antistanti, oltre a donare prestigio ad una zona povera, che presenta da sempre una forte tradizione agricola. Questa tradizione si sta evolvendo di pari passo all’innovazione, prima con il conferimento della DOCG a questo vino nel 2010, poi con l’ultima novità: sono stati introdotti i vigneti a filari, non comuni nella zona, accanto ai classici pergoli di Caluso: insomma, la fama dell’Erbaluce è in continua crescita e in futuro sarà sempre più conosciuto.


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